Deriva dal nome antico
Camillo, l'italianizzazione di
Kadmilos, che, nell'antica mitologia greca, era il nome attribuito al padre dei Cabiri (divinità dell'oltretomba): dalla figura mitologica di
Kadmilos, in seguito, presero il loro nome i cosiddetti camilli, giovani sacerdoti che assistevano a particolari riti sacrificali. In seguito il nome assunse il significato di "fanciullo".
Il cognome
Camilli è specifico della fascia centrale che comprende il grossetano, il Lazio, l'Abruzzo, l'Umbria e le Marche.
Camillini è tipicamente romagnolo, del ravennate, forlivese, riminese e pesarese.
Camilla è tipica del cuneese.
Camillacci è tipicamente laziale, del romano e del frusinate.
Camilletti è tipico delle Marche, del perugino e del romano.
Camillo ha ceppi nel Veneto, nel romano, nel napoletano, nel foggiano e nel palermitano.
Camilloni sembra marchigiano e del perugino e romano.
Camillucci oltre al
ceppo marchigiano ha un ceppo nel ternano, nel viterbese e nel romano.
Camilluzzi, molto raro, è tipico del ternano.
Cammilli, sicuramente toscano, è proprio del fiorentino e del pistoiese.