Cognomi Campani più Diffusi

Il cognome più diffuso in Campania è Esposito (deriva dal nome Expositus dato ai bambini abbandonati, esposti normalmente davanti a luoghi di carità, come sagrati delle chiese o monasteri).
Seguono a ruota Caiazzo, Annunziata e Scognamiglio (deriva da soprannomi dialettali originati dal vocabolo scugnà, "trebbiare", e si riferiscono all'attività di trebbiatore di cereali). Questi ultimi risultano inoltre particolarmente concentrati in questa regione.

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Una caratteristica importante dei nomi di famiglia campani, ma comune con il resto del Sud della penisola, è la forma al singolare (finale in -o) dovuta alle abitudini di trascrizione notarili. Una seconda particolarità rilevante è la presenza dei suffissi -iello, (Picariello) -uolo, -illo e -icchio (Varricchio) e l'ultima, ma non per importanza, è la preposizione De come in De Rosa, De Luca, D'Angelo e De Simone.

Relativamente alla categoria dei cognomi derivanti dai mestieri riportiamo Piscopo ("vescovo"), Iodice ("giudice"), Castaldo, Conte, Barone, Monaco, Pastore, Forgione (da "fabbro"), Senatore e Abate.

Molto ampia risulta la serie dei nomi di famiglia legati ai soprannomi con Russo, Luongo, Riccio, Fusco, Peluso, Barbato, Caputo, Capuozzo, Pinto, Musella, Cozzolino, Palumbo, Tortora, Apicella (deriva dal nomen latino Apicius di cui abbiamo un esempio in una satira di Giovenale: "...emit sibi. multa videmus quae miser et frugi non fecit Apicius. hoc tu succinctus patria quondam, Crispine,..."), Caruso ("testa tosata"), Gargiulo (deriva da gargia ovvero "bocca, gota, mascella"), Capasso ("capace"), Varriale ("terreno argilloso", soprannome legato al fango) e Coppola (copricapo, con il significato di "sciocco").

Un'ultima significativa schiera di cognomi è relativa alla provenienza come Ferrara, Greco, Capuano, Formisano ("da Formia"), Sorrentino, Calabrese e Franzese.

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