Dovrebbe derivare da modificazioni dal nome longobardo Gabualdus.
Tracce di queste cognominizzazioni si trovano ad esempio a Palmi nel reggino, dove, in un atto del 1547, è indicato come beneficiario un tale Clericus Baptista Capalbus.
Il cognome Capalbo ha un ceppo a Napoli, è ben presente in Basilicata, nel potentino e nel materano, ma la massima concentrazione è presente nel cosentino e nel crotonese.