Dovrebbe derivare da un soprannome legato al nome comune dell'animale (dal greco pórkos latinizzato in porcus) con allusione alla testardaggine o ingordigia dello stesso o dai mestieri connessi svolti dal capostipite e quindi non necessariamente va inteso come cognome dispregiativo. Un'ulteriore ipotesi lo associa ad un nome affettivo sinonimo di umiltà cristiana.
Tracce di quest'uso si trovano anche in Lombardia a Pavia in un atto del 1194 dove si può leggere: "...Interfuere Bignottus de Ciminassco, Montenarius Porcus adque Bergondius de Macucco testes...." o anche a Pisa nel 1300: "...Messere Federigo del Porco Catino del Conte ebbe una pietra in su la testa e fue per morto...".
Il cognome Porco è tipico della Calabria e nello specifico del cosentino. Porciello è napoletano. Porcile è ligure, del genovese. Porchi, raro, è sparso a macchia di leopardo sulla penisola.