Potrebbe derivare dal nome medioevale Ciutius di cui si hanno tracce a Rimini in un atto di rinnovo di enfiteusi datato 27 marzo 1354: "..olim Ciutius Guasschethe et nunc Lunardinus Mesii...", dove quell'olim (una volta) fa pensare ad una presenza decisamente più antica, Dante ad esempio, nel Canto VI del Purgatorio, scritto verso il 1312, scrive: "...Quiv'era l'Aretin che da le braccia // fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte, // e l'altro ch'annegò correndo in caccia...", dove l'altro sta per: "...Ciutius de Pretamala filius domini Tarlati antiqui frater domini Rodulfi et patruus domini Petri Sacconis, qui ex quodam conflictu fugiens suffocatus est in Arno. Tamen Bostuli, qui sunt nobiles Guelfi Aretini, accepere corpus ipsius et ad illum balistabant, propter quam iniuriam dominus Rodulfus interfecit nuntium domini Alberti de Bostulis, qua re dominus Fumus de Bostulis occisus est....".
Una pergamena del XIII secolo dell'Archivio della Società Romana di Storia Patria testimonia che nel 1297 i De Ciutiis possedevano il Castel Giubileo nella campagna romana; a Napoli ed in altre città del Regno di Napoli il casato produsse personaggi eminenti ed ebbe titoli cavallereschi e feudali.
Il cognome De Ciutiis ha qualche presenza romana ed una campana, a Napoli e Caserta.
Il cognome De Ciutiis è 7540° nella regione Molise Il cognome De Ciutiis è 3139° nella provincia di Isernia Il cognome De Ciutiis è 103° nel comune di PESCHE (IS)