Potrebbe derivare dal nome medioevale
Bonso (
ipocoristico di Bonsignore) di cui si ha un esempio a Vallombrosa nel fiorentino nella seconda metà del XI secolo, quando tra i notai roganti è indicato un certo Bonso, e qualche secolo dopo a Firenze, dove nel 1346 si trova un tale Bonso Bianchi elencato fra i Consiliari Communis Florentiae.
Potrebbe anche derivare da nomi di località come quella citata in un testo emiliano del 1400: ".. Et causa adveniente quod predicta uxor sua pacifice non posset, vel stare nollet cum dicto eius herede, eidem reliquit, toto tempore vite sue, usufructum, redditus et proventum molendini ipsius testatoris siti in villa Sabloni, necnon possessionis site in territorio Scandiani, in loco dicto Al Bonso quod molendinum et qua possessio ibidem pro legitime expressis et confinatis haberi voluit. ..".
Esempio di questo cognome si trova nel 1700 con il Prepositus fiorentino Bonso Pio Bonsi, autore di una volgarizzazione degli inni sacri del breviario romano.
Il cognome
Bonsi ha un
ceppo tra bresciano e veronese ed uno tra ferrarese e bolognese.
Bonso, tipicamente veneto, è del padovano e veneziano.