Deriva dalla forma diretta o contratta del nome medioevale
augurale Bonafides di cui si ha un esempio negli Annali Spoletani dell'anno 1180: "Anno domini Millesimo CLXXX. Indictione XIII mense Januarij, temporibus Alesandri tertij, Summi Pontificis et Frederici Imperatoris... ...Ofreducius avultrinus, Bonafides,Amedeus henrici, Jacobus Judex, Transaricus albertucij cives spoletani...".
Tracce di queste cognominizzazioni si trovano ad esempio nel
Codice diplomatico della Lombardia medievale dell'anno 1188 in un atto di
Iuramenta fidelitatis hominum Paxilliani, Montis, Casalis et aliorum locorum: "...Interfuerunt testes Ardericus Nasus, Benno Curtus, Montenarius Iudex, Rogerius Rigizonus, Otto Plattus et Ariprandus Bonafides et quamplures alii de civitate Mediolani....".
Il cognome
Bonafede ha un nucleo siciliano soprattutto tra palermitano e trapanese, un ceppo romano e presenze significative nel bresciano, milanese e torinese.
Buonafede, molto raro, parrebbe avere un ceppo nel napoletano ed uno nel ferrarese.
Bonafide, rarissimo, parrebbe del torinese.
Bonafè ha un ceppo nel bolognese ed uno nel rodigino, presenta inoltre una diffusione significativa nella fascia che comprende le province di Milano, Pavia ed Alessandria.
Bonafe, estremamente raro, è una forma errata del precedente.