Giappone: come si tramanda il cognome di famiglia al marito

In Giappone fino a poco più di cent'anni fa, non esistevano i cognomi (tranne che per alcune famiglie di samurai) ma soltanto soprannomi o onorificenze legate a particolari meriti.

Con l'arrivo della modernizzazione della seconda metà dell'Ottocento iniziò la pratica di assegnare il cognome da padre in figlio e di conseguenza la necessità di trovare una soluzione in caso di famiglie senza figli maschi.

Osamu Suzuki al secolo Osamu Matsuda


Il problema fu risolto con la pratica del "muko-yoshi" (letteralmente "sposo adottato") che permette alla figlia femmina di adottare il proprio marito e trasmettergli i diritti e i doveri legali di un figlio naturale.

Questo vale anche per le grandi dinastie: ecco perchè i Presidenti delle più grandi aziende giapponesi mantengono il cognome del tycoon (magnate) fondatore. Canon, Toyota e Suzuki sono gli esempi più evidenti.

Osamu Suzuki, al secolo Osamu Matsuda, è infatti il quarto "marito adottivo" consecutivo. Egli infatti sposò la nipote del fondatore di Suzuki, Shoko Suzuki, iniziò a lavorare per l'azienda di famiglia ed infine ne divenne il presidente.
17 dicembre 2012 -

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