Disputa sul cognome Savoia.

Nuova puntata nella causa civile che oppone Amedeo d'Aosta al cugino Vittorio Emanuele sull' utilizzo del cognome Savoia. La Corte d'Appello civile di Firenze ha accolto la richiesta di sospensiva dell'esecutivita' della sentenza di primo grado, istanza presentata dai legali di Amedeo d'Aosta. La sentenza, congelata ora dalla Corte di appello, stabiliva il pagamento da parte del duca Amedeo al cugino Vittorio Emanuele e alla sua famiglia di 200.000 euro a titolo di risarcimento secondo quanto stabilito dal tribunale civile di Arezzo in primo grado. Prima udienza del processo d'appello l'8 marzo 2013.

Alla luce della sospensiva, il giudice di Arezzo Cesari ha bloccato il pignoramento, in corso, di 40.000 euro trovati su un conto corrente di Amedeo d'Aosta, fino alla conclusione della causa civile approdata in appello, quindi almeno nel 2013. Il contenzioso tra i membri dell'ex casa reale italiana era partito per iniziativa dei Savoia, Vittorio Emanuele e Filiberto, che lamentavano l'uso ricorrente, da parte del cugino Amedeo, del loro nome.

Amedeo d'Aosta, tuttavia, ha sempre sostenuto che il cugino Vittorio Emanuele si era automaticamente privato del privilegio dell'uso del cognome Savoia sposando Gabriella Doria per motivi dinastici. La primavera scorsa l'avvocato di Amedeo d'Aosta ha chiesto la sospensione dell'immediata esecutività della sentenza civile, ma in precedenza i Savoia avevano tentato, tramite i loro legali, un'esecuzione mobiliare, andata a vuoto, presso la casa di Amedeo a Castiglion Fibocchi (Arezzo). L'obiettivo era di trovare quadri, suppellettili e altri oggetti che potessero in parte coprire, con il loro valore, i 160.000 euro mancanti da aggiungere alla somma (40.000 euro) trovata sul conto del duca.

27 settembre 2010 - Articolo tratto da BlitzQuotidiano.it
27 Settembre 2010

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