Al Senato la rivoluzione dei cognomi

Se passa i figli potranno prendere quello della madre o di tutti e due

Era fermo dal 17 gennaio di quest'anno il ddl sui cognomi ai figli che andrà in aula la prossima settimana in Senato. Uno stop determinato dalla resistenza dei partiti di opposizione che annunciano infatti battaglia sul provvedimento varato dalla commissione Giustizia.

Ieri il via libera per l'aula, dato dalla Conferenza dei capigruppo, grazie anche al dibattito sul "caso Vaccarella", incassato dalla Cdl dopo la conferma delle dimissioni da parte del giudice della Corte costituzionale. In Aula arriverà una riforma, chiesta dalla Corte di Cassazione e dalla Consulta, destinata a far crollare l'ultimo residuo del patriarcato: la trasmissione del cognome dal padre ai figli e il cambiamento di quello della moglie al momento del matrimonio.

La norma dà la possibilità di trasmettere ai figli anche il cognome della madre e prevede una sostanziale libertà di scelta per i genitori. Madre e padre potranno cioè decidere se trasmettere ai propri figli il cognome del padre, quello della madre o quello di tutti e due "nell'ordine da questi concordato".

Nel caso in cui i genitori non si mettano d'accordo su come "comporre" il doppio cognome, se mettere cioè prima quello del padre o quello della madre, la soluzione della controversia verrà affidata all'ordine alfabetico. La decisione su quale cognome "tramandare" potrà essere presa o al momento del matrimonio o al momento della nascita della prole.

Tutti i figli che verranno dopo dovranno avere però lo stesso cognome del primogenito. Il figlio al quale è stato imposto il patronimico di entrambi i genitori, potrà trasmettere a sua volta al proprio figlio solo uno dei due cognomi "a sua scelta".
9 maggio 2007 - Articolo tratto da IlCorriereCanadese
9 maggio 2007

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