Dovrebbe derivare dalla
Gens latina, repubblicana, di origine plebea
Sentia (pronuncia Senzia) o dal personale gentilizio latino
Sentius (pronuncia Senzius). La Gens Sentia era ben insediata a Rimini, in Toscana, in Umbria e soprattutto nel Lazio settentrionale. Una dimostrazione di questa probabile derivazione la si trova nella
Obligatio di Senzio di Matteo del 4 maggio 1389 conservata presso l'Archivio Vaticano, dove l'arcivescovo di Nocera Umbra Senzio di Matteo, viterbese, viene chiamato sia
Sensius che
Zensius e in un medaglione nella Sala Regia del Palazzo dei Priori di Viterbo il Prelato viene chiamato "Sensus Matthei Viterbien. Ep..us Nucerinus" ovvero "
Sensio o Senzio figlio di Matteo, viterbese, vescovo di Nocera".
Il cognome
Sensi è diffuso in Toscana, Umbria, Lazio centrosettentrionale, bolognese, forlivese e riminese.
Senso, praticamente unico, è dovuto probabilmente ad un errore di trascrizione del precedente.
Senzi, quasi unico, è del centro Italia, probabilmente abruzzese.
Senzio, molto raro, ha un
ceppo nel napoletano.