Dovrebbe derivare da forme
aferetiche di nomi come il latino
Aluredes, il normanno
Aubreda o
Enoredus, il longobardo
Reccared, il provenzale
Sered o da forme tronche di nomi come
Redolfus o altri simili. Non si può escludere una derivazione da soprannomi originati dal termine medioevale
redo, "agnello, vitellino", ma anche
"erede". Si ricorda Francesco Redi gentiluomo aretino, Accademico della Crusca, scrittore e medico del 1600.
Il cognome
Reda è tipico del cosentino, con un
ceppo anche nel palermitano, nel napoletano, salernitano ed avellinese, nel viterbese e romano e nel maceratese.
Redi è sparso un po' in tutta Italia, con ceppi tra alessandrino e pavese, tra vicentino, padovano e veneziano, tra fiorentino, senese ed aretino, con presenze apprezzabili anche nel livornese e grossetano, nel romano, tra casertano e napoletano, nel brindisino, nel vibonese e nel catanese.
Redo è invece specifico del trevisano e veneziano.