Dovrebbe derivare dal nome medioevale
Rasa/Rasus di cui si ha un esempio a Lodi nel 1178 nell'
Ordinamentum, laudamentum et decretum parium curiae episcopalis, o da suoi
ipocoristici: "...et Petrus de Meleto et Guidottus Malbertus et Malsperonus Soricus et Lafrancus de Palatino et Martinus de Patherno et Iohannes Denarius et Presbiter de Salarano et Rasus de Rainoldis et Ardericus de Merlino et Martinus de la Contesa...".
In qualche caso potrebbe anche derivare da antichi nomi di località, come quello citato in una Carta investiture et dati del 1180 a Velate nel milanese: "Anno dominice incarnacionis milleximo centeximo octuageximo, quintodecimo die mensis lullii, indicione tertiadecima. Cum ligno et carta que sua manu tenebat domina Biriana relicta quondam Loterii de Bugniela de loco Vellate, una cum consensu Guillielmoti filii sui de eodem loco Vellate, investivit et a presenti die et ora dedit in manu domini presbiteri Uberti ecclesie Sancte Marie de Monte Vellate, ad partem eiusdem ecclesie, nominative de tota illa terra de la Rasa, que fuit de Galiate, de territorio de Castibenno...".
Il cognome
Raso è diffuso nell'Italia nord-occidentale, nel Lazio, in Campania, nel barese, in Calabria ed in Sicilia.
Rasa ha un
ceppo veneto a Venezia ed a Rocca Pietore e San Tommaso Agordino nel bellunese ed uno in Sicilia ad Altofonte e Palermo nel palermitano ed a Catania.
Rasi è sparso al nord, nel forlivese e nel romano.
Rasin è praticamente unico e sembra essere dovuto ad un errore di trascrizione di
Rasini che, molto raro, parrebbe lombardo, soprattutto del mantovano e del milanese.
Rasino, molto raro, ha un piccolo ceppo nel torinese ed uno nel napoletano.