Dovrebbe derivare, direttamente o tramite alterazioni dialettali, dal nome medioevale
Ranaldus il cui significato è "chi governa con giudizio"
o anche "potente consigliere".
Tracce di questi cognomi si trovano nel Lazio fin dal 1500, ad esempio a Canemorto, un paesino dell'Alta Sabina, dove compare in un atto un certo Ludovico Ranaldi sposo di un'Artemisia Basilici.
Il cognome
Ranalli è diffuso in Abruzzo e nel romano, con ceppi anche nell'ascolano, nel reatino, nel frusinate, nel campobassano e nel foggiano.
Ranallo, decisamente meno comune del precedente, ha un
ceppo nell'aquilano e nel romano, nel teatino e nel campobassano.
Ranaldo ha un grosso ceppo nel tarentino ed uno nel beneventano.