Potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine latino
plattus, "piatto", o anche da una forma alterata derivata dal nomen latino
Plautus.
Un principio di questa cognominizzazione si trova a Milano in una
Carta venditionis dell'anno 1184: "...Et inde estiterunt fideiussores omni tempore, ita ut quisque insolidum possit conveniri, Guilielmus qui dicitur de la Porta et Rogerius Tinctor et Burrus qui dicitur Plattus atque Ambroxius qui dicitur de Bollate , de suprascripta civitate...".
Altre tracce di queste cognominizzazioni si trovano ad esempio nella prima metà del 1700 nel sondriese a Fusine, dove opera il notaio Matteo Plattus fu Giovanni. Nella seconda metà del 1700 a Caprino Bergamasco, in qualità di commissario della Valle San Martino, vi è un certo Venantius Plattus.
Il cognome
Platto è lombardo, tipico del bresciano.
Platti ha un
ceppo nel lecchese ed uno nel viterbese.