Cognome doppio? Ai genitori la scelta

Novità all'orizzonte per la rivoluzione del cognome: presto ai figli potrà essere dato anche il cognome della madre. E' questa la principale concessione fatta ai genitori attraverso il disegno di legge che il 17 gennaio ha avuto il primo via libera della Commissione di Giustizia del Senato. Non un vincolo, dunque, quello del doppio cognome, secondo quanto proposto dal Ministro della Famiglia Rosy Bindi, ma perlomeno la facoltà per i genitori coniugati di decidere se trasmettere ai figli il cognome del padre, quello della madre o entrambi, nell'ordine liberamente concordato. Non l'ha presa come una sconfitta il Ministro Rosy Bindi, che sta proseguendo l'esame del terzo articolo del testo, anche se si era opposto con più argomentazioni ad una tale arbitrarietà. Giustificando l'obbligatorietà del proprio disegno di legge, con una diffusa visione patriarcale della società e in particolar modo della famiglia, il Ministro aveva, infatti, osservato che, se si fosse lasciata libertà di scelta, si sarebbe sempre optato per il cognome paterno, vanificando così il reale obiettivo di questa legge. Nonostante la sua ferma opposizione, nella commissione di Palazzo Madama, si è preferita la via della scelta consapevole dei genitori.

"FIGLIO NATO NEL MATRIMONIO" E "FIGLIO NATO FUORI DEL MATRIMONIO" Spariscono poi dal Codice Civile le espressioni "figlio legittimo" e "figlio naturale" che vengono sostituite, ovunque ricorrano, con le espressioni "figlio nato nel matrimonio" e "figlio nato fuori del matrimonio". La decisione è stata accolta con entusiasmo dal Presidente dei Senatori dell'Ulivo, Anna Finocchiaro, che ha affermato: "Oggi é stata presa una decisione oserei dire epocale perché non si potrà più parlare di figli legittimi o illegittimi o naturali, ma solo di figli nati nel matrimonio o di figli nati fuori dal matrimonio. E' un fatto molto importante che mi vede profondamente d'accordo". La normativa prevede, inoltre, una modifica anche in caso di adozione o riconoscimento successivo di uno dei due genitori. Ora si attende che il provvedimento superi anche la prova d'Aula, il che non esclude la possibilità di ulteriori modifiche.

SCELTA, MANCATO ACCORDO E ENTRATA IN VIGORE In corso d'opera, sono state stabilite anche alcune regole che riguardano la scelta stessa, il mancato accordo tra i genitori e, non ultima, l'entrata in vigore del provvedimento. Il disegno di legge prevede che i genitori effettuino la scelta, che può essere tuttavia revocabile, "all'atto del matrimonio" o in mancanza "all'atto della nascita del primo figlio". Si tratta di un doppio momento di scelta voluto per evitare forme di discriminazione tra persone sposate e non. Nel caso in cui i genitori non si mettano d'accordo, oppure uno dei due sia irreperibile al momento della decisione, o in caso di morte o incapacità di scelta di entrambi, il disegno di legge prevede che al primo figlio e ai successivi vengano attribuiti tutti e due i cognomi in ordine alfabetico. Saranno interessati dal disegno di legge tutti coloro che nasceranno dopo la sua entrata in vigore fatta eccezione per coloro che, al momento della nascita, abbiano già fratelli nati dagli stessi genitori.

Al di là della totale accettazione del disegno di legge presentato dal Ministro della Famiglia Rosy Bindi, la proposta risulta sicuramente funzionale al superamento di ogni tipo di discriminazione all'interno della famiglia, sia tra uomo e donna che tra figli nati nel matrimonio e fuori dal matrimonio. In tal modo, sia i diritti dei genitori che quelli dei figli, soggetti del nucleo "famiglia", cellula attiva della nostra società, sono tutelati con ogni accorgimento. Come afferma giustamente il ministero si tratta di un "elemento di civiltà giuridica che adegua il nostro diritto di famiglia ai principi della Carta costituzionale e alle indicazioni presenti nelle risoluzioni dell'Onu in materia"

18 gennaio 2007 - Articolo di Manuela Febbo
tratto da Panorama

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