Un tedesco per cognome

Da tempo la rubrica non è aggiornata e me ne scuso con i lettori. Iniziamo comunque un nuovo paragrafo sui cognomi, per così dire, "esterofili".

Sono cognomi italianissimi, ma hanno un significato chiaramente riconducibile a vocaboli stranieri: questo perché il nostro Paese non è sempre stato unito territorialmente, e neppure linguisticamente. Fino alla fine dell'ottocento, infatti, (in letteratura si usa dire fino ad Alessandro Manzoni, che con i Promessi Sposi ha codificato il fiorentino come lingua nazionale), in Italia si parlavano lingue diversissime, e difficilmente un lombardo si sarebbe capito con un siciliano: poi le guerre di Indipendenza, l'Unità nazionale, la cultura, e la diffusione della televisione nel secolo scorso ci hanno reso omogenei, ma ancora possiamo trovare segni delle antiche differenze nei dialetti locali, o appunto, nei cognomi.

Parliamo quindi dei cognomi "tedeschi": sono tutti originati dal germanico, nati probabilmente come soprannomi per uomini virtuosi o valorosi, hanno infatti significati diversi, ma tutti esprimono significati augurali o celebrativi. Importati nel nostro Paese prima con le inviasioni barbare, poi con l'occupazione austriaca, si sono poi diffusi in tutte le regioni. Ad esempio Arduino (Arduini), diffusissimo in Liguria, che deriva dal nome germanico HARDWIN, ovvero "amico valoroso"; è composto dal vocabolo HARDHU (forte, valoroso, audace) e da WIN (amico). Simile per formazione è Aicardi, che proviene dal nome proprio longobardo "Aicardo", composto dal germanico AIG, ovvero "proprio, personale" e HARDHU, che abbiamo trovato prima. Il significato letterale sembra quindi essere "di valore, forza personale", ma è probabile che si alludesse a un uomo ricco di queste qualità.

Da nomi propri prendono origine anche Beltrami, con i derivati Beltramelli e Beltramo, e il diffusissimo Alberti, con i similari Alberta, Albertini, Albertario, Albertazzi, Aliberto, Aliberti, Albertis, Alberto. Il primo è legato all'antico nome longobardo "Beltramo", letteralmente "corvo splendente": il nero pennuto, che per noi è sinonimo di malaugurio, era invece considerato animale pari all'aquila presso i Longobardi, e dunque sacro. Lo stesso popolo identificava in Alberto, da cui sono derivati i cognomi prima citati, una persona eccellente, di "nobile splendore"; le origini sono un nome proprio germanico formato dai vocaboli ATHALA (nobiltà) e BERTH (Splendore), assegnato in seguito venne assegnato come cognome propiziatorio o augurale.

Altrettanto diffusi sono i cognomi come Otto, o Oddo, presenti in tutta Italia, ma specialmente in Lombardia e Sicilia, o anche Oddone, Oddoni, Ottone, Ottoni, Oddonello, Ottonello, questi ultimi molto comuni in Liguria: non hanno legami con i numeri né con i metalli, derivano invece dai nomi propri "Oddo" e "Otto", a loro volta generati dal germanico AUDHA, cioè "possesso, ricchezza, potere"; origine simile per Raimondi, come per i relativi Raimondo, Ramondo, Ramondi, Ramondini, che prendono vita dal nome proprio "Raimondo", a sua volta legato al germanico "Raginmund", il cui significato è "protezione (MUND) del Consiglio (RAGIN)", cioè degli uomini importanti, del governo. Secondo un'altra accezione deriva invece dal gotico RAGIN, "protezione divina": in entrambi i casi la benevolenza non manca.

Infine, citiamo Ruggeri, insieme a Ruggero, Ruggieri, Ruggiero, cognome fra i più noti, che deriva dal nome proprio "Ruggero", di origine longobarda. Il significato va ricercato probabilmente nel germanico "Hrodger", cioè "famoso (HROTHI, ovvero "fama") per il suo giavellotto (GER)". Fama che si è diffusa in tutta italia ,con nuclei importanti in Puglia, Sicilia, Marche e Lombardia.

Rubrica curata da Claudia Busetto

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