Dovrebbe derivare dall'
aferesi del nome
augurale Bonaventura legato al vocabolo latino
venturum, "quanto sta per accadere", o da
venturus, "colui che sta per giungere".
In alcuni casi potrebbe derivare da un
toponimo dove
tur sta per "altura".
Tracce di questa cognomizzazione si trovano nel 1300 a Siena con il cronista Agnolo di Tura e nel 1400 con l'insigne medico Bartolo di Tura, nel 1400 a Ferrara con il pittore Cosme Tura (1430-1495) e nel 1500 a Solofra (AV) leggiamo: "...magnifici Joseph accolito Petrone, Dominico di Tura, et Basilio Giliberti...".
Il cognome
Tura sembrerebbe avere oltre al
ceppo principale nel bolognese, ferrarese e ravennate, anche un ceppo nel riminese e nel vicentino.
Turato dovrebbe essere originario delle province di Padova e Vicenza.
Turatti è del nord Italia.
Turel, quasi unico, è del goriziano e triestino.
Turella ha un ceppo nel basso trentino con diramazioni anche nel veronese, ed uno laziale e nel frusinate.
Turelli ha un ceppo nel basso bresciano ed uno tra pisano e livornese.
Turello ha un ceppo nell'udinese ed uno tra torinese ed astigiano.