Oberti - Origine del Cognome

Origine del cognome Oberti
Origine
Deriva dal nome medioebale Ubertus o Obertus (dal germanico Hugubert con il significato di "spirito illustre"), di cui si hanno tracce fin dal 1000 in un atto di compravendita redatto in Pavia nell'anno 1144: "...Et quidem spondimus atque promittimus nos qui supra iugales, una cum nostris heredibus, tibi qui supra Oberto presbitero tuisque succesoribus et partim eiusdem ecclesie et cui vos et partim eiusdem ecclesie dederitis suprascripta vendicione qualiter superius legitur in integrum, ab omni homine defensare; quod si defendere non potuerimus aut si vobis exinde aliquid per quodvis ingenium subtrahere quesierimus, tunc in duplum suprascripta vendicione ut supra legitur vobis restituamus, sicut pro tempore fuerit meliorata aut valuerit per estimacione in consimili loco et nichil nobis ex ipso precio dare debes diçimus. Actum civitate Texini, feliciter."
Il cognome Oberti presenta due nuclei: uno nel bergamasco ed uno nel genovese.
Obertello è specifico della provincia di Genova.
Obertino, raro, dovrebbe essere del torinese.
Oberto è piemontese, del torinese e del cuneese, così come Operti e Operto.
 
Varianti
Presenza
Ci sono circa 903 famiglie Oberti in Italia
Scopri la mappa di diffusione del cognome Oberti in Italia!
Popolarità
Il cognome Oberti è 625° nella regione Liguria
Il cognome Oberti è 128° nella provincia di Bergamo
Il cognome Oberti è nel comune di LENNA (BG)
Stemma
Stemma della famiglia ObertiOberti (LOM) (Val Brembana)
Spaccato; nel 1° d'oro, al palo di nero; nel 2° d'argento, ad un monticello di verde, movente dalla punta e sormontato da un uccello; colla fascia di rosso attraversante sulla partizione
Stemma della famiglia ObertiOberti (Zara) Titoli: Nobile dell'I. A. col predicato di Schwarzthal (Vamera)
inquartato: nel 1º di rosso al destrocherio vestito di acciaio, uscente dal lato sinistro dello scudo e tenente con la mano di carnagione una penna d'oca, d'argento; nel 2º d'azzurro alla gru d'argento tenente con la zampa destra alzata un s asso dello stesso; nel terzo, d'azzurro a due spade d'argento in decusse con l'elsa d'oro all'ingiù; nel 4º d'oro al libro aperto coi risguardi di rosso
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