Dovrebbe derivare, direttamente o tramite accrescitivi, da soprannomi originati dal termine medioevale
gerbus, "luogo desolato, abbandonato", probabile caratteristica dei luoghi d'origine delle famiglie.
Dell'uso di questo termine si ha un esempio a Milano in una Carta venditionis dell'anno 1185: ".. Nona petia dicitur ad Campum de Fossatis, a mane via, a monte
gerbus, a sero Alberti Betege, pertice decem minus tabule sex...".
Il cognome
Gerbi ha un
ceppo nell'astigiano, a Torino e Moncalieri nel torinese, un ceppo a Genova ed uno in Toscana a Firenze, Carrara, nel pisano, Pistoia e Prato.
Gerbo, molto più raro, ha un ceppo nell'astigiano.
Gerboni ha un ceppo nel parmense, nel riminese, nel pesarese, nell'anconetano e nel maceratese, presenta inoltre un ceppo nel fiorentino.