Dovrebbe derivare dal nome composto dal medioevale
Finus,
Fina o dall'
aferesi di nomi come
Serafino,
Rufino,
Adolfino,
Pandulfinus, a cui sia stato aggiunto il suffisso amore.
Dell'uso di questo nome si ha un esempio in un testamento del 1604 a Taranto dove si può leggere: "...Item dice haver avuto esso testatore e ricevuto da certi detentorj de bonj di essa Franzonia della terra di Palommanno parecchi docatj del che se ne ricorda ma n'appare polise fatta per mano di esso testatore e per mano di notaro Angelo di Mascio di Finamore de Palummano alle quali s'habbia relazione e quelle da mò esso testatore ratifica et accetta...".
Tracce di questa cognominizzazione si trovano presso l'Archivio di Stato di Avellino in una registrazione del 1764 a Frigento (AV), dove viene citato un tale Notar Michele Finamore.
Il cognome
Finamore è diffuso in tutta l'area che comprende il romano, l'aquilano, il pescarese, il teatino, l'iserniese, il campobassano, il foggiano, il barese, l'avellinese, il napoletano, il salernitano, il materano, il tarentino ed il leccese.