Dovrebbe derivare direttamente o tramite modificazioni dal nome longobardo
Gabualdus.
Tracce di queste cognominizzazioni si trovano ad esempio a Palmi nel reggino, dove, in un atto del 1547, è indicato come beneficiario un tale Clericus Baptista Capalbus, ed a Conversano nel barese in un atto del 1610, dove un tale Vito Capaldo è citato in giudizio.
Capalbi, molto raro, ha un
ceppo nel materano e nel cosentino.
Capaldi è specifico della fascia centrale che comprende le Marche, l'Umbria, il Lazio, l'aquilano, frusinate, maceratese e perugino.
Capaldo ha un ceppo nell'aquilano, uno a Roma e nel latinense, con il grosso concentrato in Campania.