Edoardo Mammi, 68 anni, è originario di San Maurizio e abita in città in piazza Zara. Prima di andare in pensione, ha lavorato come infermiere all'ospedale S.Maria Nuova e al San Lazzaro. Negli ultimi 13 anni, si è dedicato con grande passione alla realizzazione dell'albero genealogico della famiglia del papà (Mammi), della mamma (Francia), della madre di mio padre (Iori), dal bisnonno materno (Gatti) e dal fratello di mio bisnonno Gioachino (anche in questo caso, ovviamente trattasi di Mammi).
"E' stato un lavoraccio - dice Edoardo - Un aiuto me lo ha dato monsignor Guido Agosti, al quale devo le 'direttive' dei siti internet preziosi per le mie ricerche". Ed andato addirittura al cimitero, pur di avere le foto dei parenti. Da quando si è messo in testa, nel 1995, di dare un volto a tutti i componenti l'albero genealogico delle famiglie di mamma e papà, non ha smesso un solo giorno di andare a caccia di notizie e foto dei parenti.
Com'è nata questa sua passione?
"Tredici anni fa. A Mantova, precisamente a palazzo Te. C'era una mostra
sulla dinastia dei Gonzaga e vidi un pannello dove era illustrata tutta
la stirpe di quella grandiosa famiglia. Rimasi sbalordito".
E dopo i Gonzaga... i Mammi.
"Iniziai subito le mie ricerche, partendo dal 1800 con il mio trisavolo
Luigi Mammi e col ceppo di suo figlio, Gioachino, il mio bisnonno. In
questa ricerca ho menzionato ben 821 Mammi che si sono imparentati con
221 cognomi diversi. Tutti rigorosamente con fotografia".
Addirittura.
"In realtà possiedo la fotografia del 99 per cento dei parenti. L'uno
per cento, per questioni di privacy, non ha voluto darmela. Un peccato,
ci tenevo molto ad averle tutte. In ogni caso posso dire che le mie
ricerche sono state fatte a 360 gradi e non mi è sfuggito nessuno".
Un lavoraccio...
"Una passione. C'è chi va al bar, chi a pescare. Io mi sono innamorato di questa cosa e le ho dedicato un mare di tempo".
Anche denaro?
"Il ragionamento è uguale a quello fatto per il tempo libero: c'è chi
spende i soldi al bar, chi per farsi l'attrezzatura di pesca, io li ho
messi tutti nelle mie ricerche. Questo comunque è un brutto tasto: mia
moglie se potesse mi fucilerebbe per tutti i soldi che ho speso...".
Già, i suoi familiari. Come hanno preso questa sua passione?
"Mia moglie è disperata: 'Chi vai a scocciare oggi?', mi chiede quando
vede che sto uscendo di casa. Ma in fondo è contenta del lavoro che ho
fatto. I miei figli, Enrico di 34 anni ed Enea di 32, invece,
soprattutto per il primo e secondo volume mi hanno aiutato molto".
Le ricerche per il momento sono cinque.
"Sì. La prima sui Mammi, la seconda riguarda i Francia, il cognome di
mia madre. Qui sono partito dal 1790 e sono usciti fuori 884 Francia che
si sono imparentati con 288 cognomi diversi. Per avere le foto di
alcuni parenti di mia madre, sono addirittura andato al cimitero...".
Quanto ha impiegato per arrivarci in fondo?
"Per realizzare i due volumi sulla stirpe di mia madre, per esempio,
ci ho messo circa tre anni. Tredici complessivi per tutte e cinque le
ricerche, che mi hanno portato a contattare anche familiari in Francia,
Venezuela, Stati Uniti e addirittura in Siberia".
Le pubblicherà?
"Per il momento ho realizzato, in modo spartano, due volumi per ogni
ricerca. Per ciascun volume ho poi realizzato 120 copie. Per un totale
di 1200. Ciò significa migliaia di fotocopie. Le ho distribuite a tutti i
parenti. Perché grazie a queste ricerche, ho potuto conoscere tante
persone e fatti a loro legati. Sono stati anni che mi hanno arricchito
tantissimo".