Doppio cognome se il figlio naturale viene riconosciuto dal padre in un secondo momento: lo ha deciso la Cassazione.
Il riconoscimento tardivo del figlio da parte del padre è stato causato, secondo l'uomo, "dalla volontà della madre di impedire, per alcuni mesi, il riconoscimento paterno" e secondo la donna "dal comportamento negativo dell'uomo che ruppe la loro convivenza e spingeva la gestante all'aborto".
Da qui iniziano i ricorsi ai tribunali con valutazioni e decisioni discordanti. Per il Tribunale per i minorenni al bambino va "attribuito il cognome paterno, sostituendolo a quello della madre", ma per la Corte d'Appello va sì disposta "l'assunzione del cognome paterno", però "in aggiunta a quello della madre".
L'uomo fa ricorso in Cassazione, ma anche qui i giudici condividono la decisione adottata in Appello. Viene ritenuto infatti inammissibile "ogni automatismo nell'assunzione del cognome paterno. Questo è privilegiato soltanto ove il riconoscimento sia effettuato contemporaneamente dai genitori. E' da escludersi un privilegio per il cognome del padre, occorrendo sempre valutare l'interesse del minore a conservare il cognome originario o comunque quello che meglio rappresenta la sua identità personale".